Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.
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mercoledì 12 settembre 2018

Insegnanti artigiani di futuro


Sono un insegnante, con tutto ciò che ne comporta, aspetti positivi e negativi. Anche con qualche attesa, a dire il vero, perché l'insegnamento è un lavoro qualificato; intendo dire che per svolgerlo è necessaria la laurea. Non sono in molti a possedere questo requisito nel nostro paese: le ultime rilevazioni Eurostat indicano che solo il 13,7% degli adulti in età lavorativa (15-64 anni) possiede una laurea. Escludendo che possano essere già laureati i giovani fra i 15 e i 22 anni, la percentuale ci posiziona comunque molto in basso rispetto agli altri paesi europei. Intendiamoci, essere laureati non è sufficiente a renderci buoni lavoratori, ma le energie che abbiamo profuso per aumentare la nostra cultura, ampliare il nostro punto di vista, elaborare la nostra capacità di linguaggio sono superiori a quelle di coloro che non hanno avuto la possibilità o la voglia di conseguire un titolo universitario.

lunedì 17 ottobre 2016

I compiti della scuola

Compiti si o compiti no? Qual è il modello di una “buona scuola” che ci traghetterà oltre questo inizio di millennio che sembra interminabile? In quanto insegnante mi sento chiamato in causa nel dibattito, soprattutto dopo aver letto diverse banalizzazioni.
La prima considerazione da fare è che la scuola negli ultimi anni è cambiata. Si è adeguata ai tempi? Forse, di certo l'idea che la società italiana ha dell'aula non è la stessa di qualche anno fa, e la questione dei compiti è solo la punta di un iceberg.

domenica 23 dicembre 2012

Attenzione al conducente...

La piccola Emma entra tristemente a far parte dell'infinito elenco di decessi per incidenti stradali in Italia. Pur osservando come negli ultimi 10 anni si sia osservata una diminuzione di circa il 40% di morti sulle strade italiane, i dati sono comunque disarmanti (3860 decessi nel 2011)! Io stesso, tornando stanotte da Bracciano, nell'arco di pochi chilometri mi sono imbattuto in due gravi incidenti che hanno coinvolto diverse macchine. La tecnologia volta all'incremento della sicurezza e le leggi che regolano il traffico stradale sono troppo spesso vanificate dall'incompetenza e dall'incoscienza di noi automobilisti, incapaci di utilizzare con raziocinio e intelligenza un mezzo tanto utile quanto pericoloso come l'automobile. Lo sviluppo tecnologico e l'evoluzione legislativa e giuridica rimarranno solo potenziali soluzioni se non assisteremo, contestualmente, ad una crescita del nostro senso civico, della nostra responsabilità e dell'osservazione pedissequa delle regole stradali. La rabbia mi travolge quando penso che sarebbe sufficiente rispettare 3 regole BANALI per dare un vero taglio a questa strage: - rispetto della distanza di sicurezza - rispetto dei limiti di velocità - non guidare in stato di ebbrezza o di eccessiva stanchezza. Per quanto mi riguarda, io sottoporrei chiunque voglia prendere la patente a rigorosi test psico-attitudinali, con lo scopo di dimostrare che non sta scritto da nessuna parte che tutti possano guidare un autoveicolo. Credo sia da sempre sottovalutata l'assegnazione della patente di guida: l'unica vera difficoltà è rappresentata dalla prova scritta, poiché la prova pratica è nella maggior parte dei casi una pura formalità. L'importante è aver versato sufficiente denaro nelle tasche della scuolaguida attraverso un numero spesso esagerato di lezioni. D'altronde basta attraversare qualche chilometro del GRA per imbattersi in individui dalla capacità neuronale di un celenterato che esibiscono il loro repertorio fatto di sorpassi a destra, sbriciolamento dei limiti di velocità e cambi di corsia omicidi. Ciao Emma che la tua storia possa aiutare tutti noi a crescere...

mercoledì 25 aprile 2012

Invettiva di Liberazione


25 aprile 1945
Io non ho più intenzione di tollerare chi manda le e-mail a catena senza prima verificarne il contenuto. Quelle smielate frasi conclusive secondo cui se non inoltro la stessa fesseria a mille persone sarei una persona senza amici.
Non ho più intenzione di tollerare chi gira in città con un SUV da centomila euro. Chi si lamenta del traffico quando va in macchina e del ritardo degli autobus quando va con i mezzi pubblici.
Non ho più intenzione di tollerare chi dice che i politici, in fondo, sono tutti uguali. Chi pensa che «destra, sinistra... in fondo rubano tutti».
Non ho più intenzione di tollerare chi sogna di poter impunemente truffare lo stato, fosse anche per uno scontrino. Chi fa pagare un prodotto il doppio del suo valore reale, perché con l’euro tutto è raddoppiato.
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