Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.

domenica 29 agosto 2010

La notte dell'irrazionalità cattolica

Ho letto tutto d'un fiato il libro di Piergiorgio OdifreddiPerché non possiamo essere cristiani” e ne ero talmente preso che persino la mia fidanzata si è ingelosita! Il libro mi ha colpito estremamente, perché la mia formazione universitaria e professionale fa di me uno scienziato, ma ancora di più perché la mia formazione umana fa di me un cattolico. Nella frenetica e radicale arringa d'accusa dell'autore (più che condivisibile in varie parti) ho potuto identificare tre fronti di attacco, che riescono a colpire chirurgicamente molti punti deboli del bagaglio culturale e teologico cattolico allargandosi anche a cristianesimo in genere ed ebraismo: la storicità della narrazione biblica, l'istituzione gerarchica cattolica e i pronunciamenti dogmatici. Tre ambiti in cui, in effetti, non è difficile rinvenire ben più d'una falla.

domenica 1 agosto 2010

Yogurt per riso

Una pubblicità di yogurt Danone mi ha fatto riflettere sulla beneficenza: nello slogan si promette un piatto di riso ad Haiti per ogni confezione di yogurt acquistata. Cerchiamo brevemente di capire cosa significhi.
Primo dato: Da quando il costo del riso ha cominciato a crescere (intorno al 2003) i coltivatori europei hanno cominciato a espandersi verso est, in particolare comprando le risaie abbandonate in Romania dopo la morte di Ceausescu (1989).
Secondo dato: il 2005 è stato l'anno della svolta per il riso italiano, perché si è sentito l'effetto dell'allargamento dell'Unione europea a dieci nuovi paesi consumatori e perché la riforma delle regole comunitarie, note come Ocm riso, ha indotto un calo dei prezzi del prodotto greggio. Per inciso, dal 2007 la Romania è membro effettivo dell'UE, il che ha abbattuto il costo dei trasporti.
Terzo dato: negli ultimi sei mesi l'Italia, sebbene sia il primo produttore di riso in Europa, ha registrato la diminuzione dei prezzi, scesi al di sotto del costo di produzione, di alcune varietà da esportazione o da insalate.
Ultimo dato: la Danone, numero uno al mondo nella produzione di yogurt, ha riportato nel primo semestre 2010 un utile netto di 848 mln di euro, in progresso del 10,1% rispetto all'analogo periodo 2009. I ricavi sono cresciuti del 7% a 8,36 mld (+6,9% nel secondo trimestre).

Non è dato sapere l'origine del riso promesso dalla Danone, quindi potrebbe non esserci relazione tra i dati sul riso e quelli sullo yogurt: tuttavia i paralleli sono interessanti, perché sembra un ottimo momento per chiunque intenda comprare riso in grandi quantità. Inoltre dal sito Danone emerge che il tramite di questa operazione è una onlus in grado di mobilitare grandi raccolte di fondi. Tutto sommato, dunque, la presunta beneficenza pubblicizzata non sembra altro che una possibilià di guadagno facile e di grande presa popolare, con poco effetto sull'economia di Haiti, che non migliorerà, né permetterà agli haitiani di essere più benestanti; avrà qualche effetto benefico fintanto che durerà l'effetto di questa promozione, ma niente di strutturale. L'effetto più immediato potrà essere lavare la coscienza di chi spenderà un paio di euro per uno yogurt, devolvendo pochi centesimi per un piatto di riso. Salvare persone è sempre un'ottima cosa, ma forse è più utile cercare di eliminare le cause di povertà, prima di ricorrere ad una beneficenza di facciata.
Buon appetito!
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