Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.
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martedì 25 aprile 2023

I colori del Fiore del Partigiano

Nel 2019 il sindaco di Desio Roberto Corti precisò che il 25 Aprile «non è un derby tra questo e quello, e soprattutto non è un giorno di festa a tema libero. Chi lo dice, nega o ignora la storia ma soprattutto offende la memoria di chi ha perso la vita per la libertà, offende le istituzioni, offende il popolo italiano». A chi vuole invece mistificare la celebrazione della Liberazione d’Italia dalle forze nazi-fasciste, vedendoci una contrapposizione tra due sole forze, domando: che colore aveva davvero il “fiore del partigiano”?



giovedì 25 aprile 2013

Contro il fascismo e ogni altro sfascismo

«Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di una legalità e di un ordine detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata.» (Primo Levi, Il sistema periodico)

mercoledì 25 aprile 2012

Invettiva di Liberazione


25 aprile 1945
Io non ho più intenzione di tollerare chi manda le e-mail a catena senza prima verificarne il contenuto. Quelle smielate frasi conclusive secondo cui se non inoltro la stessa fesseria a mille persone sarei una persona senza amici.
Non ho più intenzione di tollerare chi gira in città con un SUV da centomila euro. Chi si lamenta del traffico quando va in macchina e del ritardo degli autobus quando va con i mezzi pubblici.
Non ho più intenzione di tollerare chi dice che i politici, in fondo, sono tutti uguali. Chi pensa che «destra, sinistra... in fondo rubano tutti».
Non ho più intenzione di tollerare chi sogna di poter impunemente truffare lo stato, fosse anche per uno scontrino. Chi fa pagare un prodotto il doppio del suo valore reale, perché con l’euro tutto è raddoppiato.
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