Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.

giovedì 7 aprile 2011

Sogno di una notte di inizio primavera

Il sentiero è stretto e buio tuttuntratto. Costeggiato da alberi che prima non c'erano, nonostante fossero là dall'inizio. Ora sono appena visibili a causa di una fitta nebbia calata all'improvviso. Mi incammino esitante, non so perché e non so per dove, cercando di non far rumore in quel silenzio assordante. Sembrano ore che avanzo, eppure è appena qualche secondo, quando ecco alle spalle odo un calpestare come di passi. Mi fermo per ascoltare meglio..niente..forse erano i miei. Ricomincio ad avanzare, non so perché e non so per dove. E' poco che cammino, ma le gambe iniziano ad appesantirsi. Poi..rieccolo! Lo stesso rumore di prima, questa volta più distinto. Brivido. Mi blocco. Ma non per udir meglio, perché il calpestare questa volta lo sento bene, sempre più vicino e più veloce. Mi blocco perché le mie gambe sono ormai pesantissime. Ora un respiro roco accompagna i passi alle mie spalle, che oramai sembrano di corsa. Comincio a sudare freddo, ma di muoversi proprio non se ne parla: le gambe non rispondono. Comincio decisamente ad entrare nel panico. Con uno sforzo sovrumano riesco finalmente a smuovere i miei arti inferiori. Comincio a correre, ma mi accorgo che è una corsa al rallentatore, come una danza nello spazio. I passi alle mie spalle sono invece ormai vicinissimi. Non posso o non riesco a voltarmi indietro. Ho paura! Cosa mai potrà essere? Ho la netta consapevolezza che non sia niente di buono. Sento il cuore che mi batte in gola. Poi ad un tratto sono sicuro che mi ucciderà. A questo punto sono terrorizzato. Cerco di accelerare ma non ci riesco. Piango. Comincio a piangere. Sento ormai il fiato della bestia sulla schiena. Qualcuno mi aiuti! Aiuto! Aiuto! Eccolo..è dietro di me..sono immobile..grido..un dolore lancinante al collo..aaaaaaaaaaaahhhhh!

Scatto seduto nel mio letto mentre sto ancora gridando, con una fitta di dolore al collo e il cuore a duemila. Vedo raggi di sole che entrano nella stanza allungandosi sulle lenzuola attraverso le fessure delle persiane semiaperte. Era un incubo cazzo! Un fottuto incubo. Che paura però! Inizio a tranquillizzarmi..il cuore rallenta la sua corsa..il dolore al collo c'è ancora, non si placa. Qualcosa è come se mi stringesse e soffocasse. Provo a portare una mano alla fonte del dolore..e le mie dita si posano su qualcosa che mi fa rabbrividire. E' gelido..e mi stringe. Mi volto e..orrore! E' ancora un incubo! O no? Una donna di una bellezza terrificante sta alle mie spalle e mi tiene al guinzaglio con una catena. E' muta..sguardo fisso..ed è bellissima. Cerco di fuggirle, ma la catena aumenta la sua stretta. Cerco di alzarmi. Non oppone resistenza. Presto mi accorgo che posso andare dappertutto, ma lei è sempre alle mie spalle. Non posso raggiungerla, e non posso liberarmene, altrimenti la stretta diventa insopportabile. Ma è una tortura. E poi quando cazzo finisce quest'incubo. Come si fa a svegliarsi? Qualcuno mi aiuti! Aiuto! Qualcuno mi svegli! Aiuto! Aiuto!

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