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giovedì 25 aprile 2013

Contro il fascismo e ogni altro sfascismo

«Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di una legalità e di un ordine detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata.» (Primo Levi, Il sistema periodico)


Mi fa ridere chi parla del fascismo come una delle parti in causa. Tempo fa rimproverai dei giovani amici abruzzesi, che nella loro entusiastica ignoranza adolescenziale si erano ironicamente messi a inneggiare al Duce. «Non cominciamo con “Duce-Duce”!» dissi indignato. Mi risposero per scherno: «Ao', non sarai mica communista?». Mi sentii disarmato! Ma come? Adesso all'improvviso al fascismo viene data la dignità della normale dialettica politica? Come se il fascismo non fosse la negazione della dialettica politica. Come se essere di destra ed essere fascista fosse la stessa cosa. Come se gli antifascisti fossero stati solo i comunisti.
Essere antifascista non significa essere di una particolare idea politica, e le tragiche spaccature all'interno della resistenza ce lo hanno insegnato; significa piuttosto avere a cuore la possibilità di esprimere una qualsiasi idea politica, anche quella di chi non vorrebbe che le altre si esprimano.
Non esisteva opposizione al fascismo, non c'era spazio: il fascismo occupava il 100% del parlamento... condizione che molti ancora vorrebbero. Eppure l'opposto del fascismo c'era, ed era tutto il resto: ciò che ha liberato l'Italia.
Il 25 Aprile è una festa di tutti quelli che adesso possono esprimere la propria opinione, qualunque essa sia.

Perciò... occhi aperti!
Auguri a tutte e tutti di una buona liberazione!

1 commento:

  1. La semplificazione del pensiero e l'ignoranza storica dilagano. Pochi sono coloro che hanno la capacità di articolare un ragionamento, di connettere il prima con il poi, di far discendere da una premessa delle conseguenze... tutto è ridotto al tifo da stadio. Purtroppo i giovani sono i primi ad attuare questa modalità, e chi prova ad articolare viene subito etichettato, come se al di fuori delle contrapposizioni tra guelfi e ghibellini, monarchici e repubblicani, romanisti e laziali, ecc. non ci fosse nient'altro...
    Il guaio è che feste come il 25 aprile vengono percepite come feste di una parte politica, anzichè come la ricorrenza del momento in cui ha cominciato a nascere la democrazia, cioè l'unico regime politico capace di contenere e legittimare le posizioni di tutti e non solo di alcuni.

    monna lisa

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