Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.
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martedì 7 dicembre 2010

Vi odio cari giornalisti

Il Tempo di qualche giorno fa riporta, in merito alle manifestazioni studentesche degli ultimi giorni, uno degli scritti più forti di Pier Paolo Pasolini (PPP), datato 16 giugno 1968, che riguarda le proteste che in quell'anno investirono la facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza di Roma. Pasolini mette in luce, in maniera insieme lucida e poetica, una contraddizione tra chi protestava pur facendo parte della borghesia (gli studenti) e chi reprimeva la protesta pur facendo parte del proletariato (i poliziotti). Tra i due schieramenti l'autore sceglie i proletari, additando gli studenti di essere dei figli di papà. Un'accusa del genere portata avanti proprio da Pasolini va contestualizzata, oggi, molto cautamente per essere compresa, ma sul Tempo questo passaggio manca completamente. Non voglio insinuare che il testo sia stato pubblicato senza essere compreso, ma ho il forte sospetto che sia stato pubblicato senza essere stato letto.

martedì 12 ottobre 2010

La risposta sta soffiando nel web

Ma sì, se si tratta di fare un po' di pubblicità a qualche amico è sempre un piacere... se poi di questi amici si condividono gli scopi, allora il discorso si fa più interessante. Eccoci allora a proporvi il primo network di giornalismo libero interamente gratuito. Si chiama OpenJournalist e permette a chiunque si iscriva di improvvisarsi giornalista. Come un gioco? No! Come un giornale.

lunedì 4 ottobre 2010

Una scelta per Paolo e Miriam

In questi giorni sono vicino a due miei giovani amici che hanno avuto un diverbio. Riporto due nomi del tutto fittizi, naturalmente, perché quello che mi interessa mettere a fuoco non è la vicenda in sé, piuttosto il modo di affrontarla.
A Miriam era venuta l'idea di coinvolgere il suo amico Paolo in un piccolo progetto. Alla proposta, Paolo si è trovato spiazzato e mi contatta per un consiglio. La prima cosa che ho pensato, e che gli ho detto, è che in effetti la coppia era assortita in maniera strana, perché i due, pur conoscendosi da anni, hanno sempre avuto difficoltà di comunicazione tra loro. Tuttavia, ritenevo che non fosse nulla che con un po' di pazienza ed impegno (e magari un po' di aiuto) non si potesse risolvere. Il mio punto di vista -da “esterno”- era che la proposta sembrava interessante, sebbene difficile da realizzare. Così suggerisco a Paolo di pensare in primis se il progetto gli interessi, poi di occuparsi, su questa base, dei problemi con Miriam.

domenica 1 agosto 2010

Yogurt per riso

Una pubblicità di yogurt Danone mi ha fatto riflettere sulla beneficenza: nello slogan si promette un piatto di riso ad Haiti per ogni confezione di yogurt acquistata. Cerchiamo brevemente di capire cosa significhi.
Primo dato: Da quando il costo del riso ha cominciato a crescere (intorno al 2003) i coltivatori europei hanno cominciato a espandersi verso est, in particolare comprando le risaie abbandonate in Romania dopo la morte di Ceausescu (1989).
Secondo dato: il 2005 è stato l'anno della svolta per il riso italiano, perché si è sentito l'effetto dell'allargamento dell'Unione europea a dieci nuovi paesi consumatori e perché la riforma delle regole comunitarie, note come Ocm riso, ha indotto un calo dei prezzi del prodotto greggio. Per inciso, dal 2007 la Romania è membro effettivo dell'UE, il che ha abbattuto il costo dei trasporti.
Terzo dato: negli ultimi sei mesi l'Italia, sebbene sia il primo produttore di riso in Europa, ha registrato la diminuzione dei prezzi, scesi al di sotto del costo di produzione, di alcune varietà da esportazione o da insalate.
Ultimo dato: la Danone, numero uno al mondo nella produzione di yogurt, ha riportato nel primo semestre 2010 un utile netto di 848 mln di euro, in progresso del 10,1% rispetto all'analogo periodo 2009. I ricavi sono cresciuti del 7% a 8,36 mld (+6,9% nel secondo trimestre).

Non è dato sapere l'origine del riso promesso dalla Danone, quindi potrebbe non esserci relazione tra i dati sul riso e quelli sullo yogurt: tuttavia i paralleli sono interessanti, perché sembra un ottimo momento per chiunque intenda comprare riso in grandi quantità. Inoltre dal sito Danone emerge che il tramite di questa operazione è una onlus in grado di mobilitare grandi raccolte di fondi. Tutto sommato, dunque, la presunta beneficenza pubblicizzata non sembra altro che una possibilià di guadagno facile e di grande presa popolare, con poco effetto sull'economia di Haiti, che non migliorerà, né permetterà agli haitiani di essere più benestanti; avrà qualche effetto benefico fintanto che durerà l'effetto di questa promozione, ma niente di strutturale. L'effetto più immediato potrà essere lavare la coscienza di chi spenderà un paio di euro per uno yogurt, devolvendo pochi centesimi per un piatto di riso. Salvare persone è sempre un'ottima cosa, ma forse è più utile cercare di eliminare le cause di povertà, prima di ricorrere ad una beneficenza di facciata.
Buon appetito!

venerdì 25 giugno 2010

La solitudine del sonno

È notte e il buonsenso mi suggerisce di andare a dormire, tuttavia c'è un tarlo che mi è entrato in testa da qualche giorno, dopo aver visto il tanto discusso film-documentario di Sabina Guzzanti, Draquila. Il film è interessante, più maturo di Viva Zapatero, più concreto e più attento, a mio avviso, al punto di vista delle persone. Il film è di parte, ma tratta con rispetto e delicatezza anche chi è “dall'altra parte”. L'ho apprezzato molto, perché, usciti dalla sala, ci si sente pervasi da un misto di incredulità e rabbia, che non sfocia mai in atterrimento; al contrario inietta nelle vene una vaga euforia che offre un sussulto alla coscienza.

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