Era chiaro fin dall'inizio che le polemiche per il 2 giugno erano del tutto strumentali. Lo è diventato ancora di più quando ho sentito che uno dei principali avversari della manifestazione è stato Roberto Maroni, che l'anno scorso si trovava proprio sul palco delle autorità. Intendiamoci, chi non ama questo genere di manifestazioni non ha certo bisogno di un terremoto per osteggiarle. Chi le contrasta solo in concomitanza di circostanze eccezionali è un ipocrita!
Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.
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sabato 2 giugno 2012
giovedì 24 maggio 2012
Io (non) ho paura
Sabato la drammatica vicenda di Brindisi ha richiamato in piazza migliaia di persone in tutta Italia. A Roma l'atmosfera che si respirava era strana, di gente attonita e commossa che aveva solo voglia di stringersi idealmente attorno ad una famiglia straziata. In realtà non era ben chiaro perché fossimo lì, né se fosse davvero così necessario. Ci poteva essere un senso spirituale, di raccoglimento e di vicinanza umana... ma la piazza era politica, non religiosa. Certo, la piazza è stata un'occasione per ribadire l'urgenza di occuparsi della scuola e di prendersi cura dei nostri ragazzi. Tuttavia non si sapeva a chi gridare il nostro "mai più".
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