Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.

martedì 28 maggio 2013

Nave della legalità... nell'oceano dell'illegalità

In un paese dilaniato dalla crisi, in una terra inaridita dalla malavita organizzata sono salpate due navi cariche di speranza. Anche quest'anno, infatti, ha avuto luogo l'iniziativa nota come "nave della legalità", un lodevole progetto di sensibilizzazione sul tema della lotta alla criminalità e più in generale del rispetto delle leggi e delle regole, rivolto a studenti di tutte le età e provenienti da ogni parte d'Italia.
Il tutto grazie al Ministero dell'Istruzione e al commovente impegno della fondazione "Giovanni e Francesca Falcone". Proprio Falcone e Borsellino rappresentano i simboli ineguagliabili di questa crociata a favore della legalità; i loro nomi e i loro volti saranno sempre presenti in ogni momento della manifestazione. Per il secondo anno consecutivo ho partecipato al progetto insieme ad alcuni miei studenti di terza media, realizzando con loro un cortometraggio riguardante la criminalità nel nostro territorio e nella nostra città (questo era il tema di quest'anno). Con grande sorpresa da parte nostra siamo riusciti a piazzarci primi classificati nella Regione Lazio! Un risultato per noi davvero sorprendente vista la semplicità degli strumenti utilizzati e soprattutto il poco tempo a nostra disposizione (un’intensissima settimana). Per aver partecipato al progetto con tali esiti positivi ci siamo guadagnati la partecipazione al viaggio a bordo di una delle due navi. Partenza dal porto di Civitavecchia nel tardo pomeriggio, traversata notturna nel Mar Tirreno e arrivo a Palermo alle 7 di mattina. Il mare non è stato per nulla clemente (per usare un eufemismo) e ci ha (il)legalmente sbatacchiati da una parte all'altra del letto per tutta la notte, mettendo a dura prova la nostra resistenza psico-fisica. Mi è stato di aiuto pensare al viaggio intorno al mondo, durato ben cinque anni, affrontato da Charles Darwin; di lui tutti conoscono il suo apporto alla biologia, ma ben pochi sanno che soffriva tremendamente il mal di mare! Della serie: se è sopravvissuto lui... Lo sbarco nel porto di Palermo è stato uno dei momenti più emozionanti di tutto l'evento (non sarà d'accordo la mia alunna che ha rimesso la colazione quando ormai la nave era ferma...). Centinaia di bambini e ragazzi delle scuole di Palermo ci hanno accolto con canti di gioia e striscioni inneggianti la libertà da ogni forma di malavita organizzata. Impossibile non emozionarsi di fronte a quell'universo di colori e di emozioni che ci ha travolto ben più intensamente delle onde del mare appena lasciato! Siamo stati immediatamente divisi in gruppi, ognuno diretto in un luogo diverso della città. Sfortunatamente quest'anno non abbiamo avuto l'opportunità di entrare nell'aula bunker, all'interno della quale è avvenuta la cerimonia di premiazione e si sono alternati al microfono diversi personaggi, tra cui lo scortatissimo (e stimatissimo) Saviano. Noi siamo stati accompagnati in una zona limitrofa al carcere dell'Ucciardone, dove abbiamo avuto l'opportunità di ascoltare con attenzione le testimonianze di alcuni esponenti della Polizia Penitenziaria. I racconti riguardanti le loro esperienze sul campo ci hanno emozionato e al tempo stesso avvicinato ad una dura realtà che solitamente sfioriamo soltanto attraverso i mezzi d'informazione. Il momento più intenso di tutta la manifestazione è coinciso con l'arrivo dei diversi cortei di studenti presso "l'albero di Falcone", una splendida Magnolia cresciuta di fronte l'abitazione del giudice. Sopra un palco eretto per l'occasione si sono succedute varie personalità dello spettacolo e della politica, tutti uniti nel ricordo delle tragiche stragi di Capaci e di via D'Amelio. Ascoltando, in un assordante silenzio, il Presidente del Senato Pietro Grasso che ricordava una ad una le vittime degli attentati, ci siamo sentiti tutti uniti nella sua voce e stretti attorno al sogno di un'Italia in cui a giustizia possa avere finalmente la meglio sull'illegalità. Mentre le lacrime tracciavano solchi insanabili sul volto di molti dei presenti, io stesso faticavo a controllare le mie emozioni, perso tra una rabbia difficile da contenere e un senso d’impotenza dilagante come un’infezione. Ma è bastato che alzassi lo sguardo per sentirmi subito meglio; forse la risposta era davvero li, davanti ai miei occhi, rappresentata da migliaia di giovani accorsi con inarrestabile entusiasmo sotto quel meraviglioso albero a gridare, con tutta la voce che avevano in corpo, che è ora di reagire! Allora l'albero di Falcone non sarà più soltanto il punto di arrivo di un corteo, ma potrà diventare il punto di partenza per una nuova Nazione, guidata da una generazione di giovanissimi che ha voglia di riprendersi ciò che l'illegalità e la criminalità ci ha portato via: la possibilità di crearsi liberamente il proprio futuro!

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