Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.

martedì 6 settembre 2011

Notturno

Come al solito è notte, ed invece di concedermi un sonno ristoratore, ritorno sull'albero: a sbirciare la notte tra i rami ed a concedermi qualche fugace pensiero.
Il nostro blog esiste ormai da un anno e mezzo, ed in questi mesi abbiamo pubblicato diversi post. Tuttavia, la domanda che puntualmente ci attanaglia è: perché un blog? Io penso che dopo solo un anno e mezzo la domanda sia più che mai attuale.
Mesi fa ci posero la stessa domanda all' iniziativa Segnalib(e)ro ed in quella sede demmo poche risposte, cercando più che altro di ascoltare quello che i presenti volevano dire a noi. Il risultato è stato una chiacchierata molto silenziosa. Se non eravamo noi a fornire risposte, evidentemente, non c'era nessuno disposto a farci domande.
Sicuramente il nostro blog non nasce da una richiesta esterna, quanto piuttosto da una volontà nostra di esprimerci. Ma quanto le nostre intenzioni incontrano l'interesse di un potenziale pubblico? In sostanza, qual è il confine tra la masturbazione intellettuale e la riflessione interessante?

Che ci siano cose da dire mi pare evidente. Fortunatamente tanti aprono bocca per denunciare, esporre, descrivere, raccontare. Tra di essi molti parlano un po' a sproposito, ma alcuni riescono molto lucidamente a cogliere i nodi sostanziali e problematici del tempo in cui viviamo. Tra questi due eccessi, noi Baroni dove vogliamo collocarci? È evidente che la nostra aspirazione sia di riuscire a guadagnare quella lucidità e quell'esperienza che ci permetterà di offrire ai nostri -pochi- lettori delle riflessioni sempre fresche e sempre attuali, ma siamo in crescita.
Il sottotitolo che abbiamo sempre davanti quando apriamo la nostra pagina ci ricorda che i pensieri che facciamo cadare dall'albero sono ancora acerbi, e questo aspetto da un lato ci piace molto, dall'altro ci limita. Il limite è che abbiamo bisogno di farli maturare, ma da soli non ci riusciamo. Ecco perché li presentiamo pubblicamente: è per farli crescere, per definirne i contorni (o magari per sfumarli), per inquadrarli meglio nella nostra esperienza di società. Singolarmente nessuno di noi è società, ma tutti insieme lo siamo. Ecco perché abbiamo un vitale bisogno dei commenti dei lettori, anche quando sottolineano i nostri errori, le nostre imprecisioni.
Se c'è un motivo che ci spinge ad arrampicarci su un albero, è perché -a differenza di una roccia- l'albero è vivo e in quanto tale muta continuamente, cresce e si sviluppa. Tutto questo con noi sopra, che vorremmo sempre salire un poco più in alto della cima... ovviamente non si può! Ma è sempre bene non smettere mai di arrampicarsi.
Care lettrici, cari lettori, in questa arrampicata, se lo vorrete, saremo insieme. Non ci fate mai mancare il vostro supporto intellettuale, perché è la nostra linfa vitale.
Continuiamo insieme i nostri percorsi, ma, nel frattempo, cercate di non cadere dall'albero troppo presto!

2 commenti:

  1. ma andate a lavorare invece che "rampare"!!! sproloqui già come i vecchi! ih ih ih :D

    M.C.

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  2. uno spazio di espressione è comunque uno spazio di libertà e di crescita. Chi ha cose da dire è bene che le dica! fa bene a se stesso e anche un po' al mondo...
    buon proseguimento

    monna lisa

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