Diamo voce ai nostri "pensieri rampanti", come fossero frutti acerbi ancora appesi all'albero, in attesa di cadere.

mercoledì 19 dicembre 2012

La logica nella scuola

Pamela, Fiona e Gina, sono tre ragazze newyorchesi. Stanno prendendo il sole in una piscina della loro città. Pamela indossa un costume intero. Fiona legge un libro, Pamela e Gina sono cugine.
Cosa si può dedurre da questo?
-Che Fiona è una studentessa universitaria;
-che Pamela è grassa;
-che a Roma non sono le 9 del mattino;
-che Pamela e Fiona sono cugine.

Tra queste c'è una sola risposta giusta. Si tratta di uno dei quesiti che facevano parte della prima prova d'esame del concorso a cattedre appena svolto, che è stata superata solo da un terzo dei candidati (tutti abilitati e con esperienza). L'esercizio di logica ha destato qualche polemica.


Caro collega Alex Corlazzoli,
ho letto il tuo accorato intervento sul sito del Fatto Quotidiano e non posso che offrirti tutta la mia solidarietà, da sottoprecario della scuola quale io sono. Mi hanno colpito e commosso le parole che hai speso a difesa del tuo lavoro e soprattutto la passione e l'originalità che dedichi continuamente ai tuoi ragazzi. Anche io come te sono consapevole che questo sia l'unico modo di trasmettere qualcosa ai nostri studenti.
Essendo io un insegnante (supplente) di scuola media e superiore, raccolgo i frutti del lavoro che tu e i tuoi colleghi della scuola elementare seminate durante quelli che sono i cinque anni più importanti (e bistrattati) del processo di sviluppo di una persona. Inutile dire che quello che raccolgo (e che a mia volta sono chiamato a ri-seminare) non sempre è fertile e fecondo, perché tante sono le difficoltà che i ragazzi si trascinano, sin dalle elementari.
Così, oltre a dover fronteggiare come te le numerose difficoltà sociali e familiari che i ragazzi vivono a casa, spesso mi trovo a dover combattere contro la loro assoluta incapacità di gestire quel poco di ansia e frustrazione che la scuola comporta (come per un compito in classe o un brutto voto). Tuttavia, chi dei miei lettori non sa quanto siano frequenti nella vita queste sensazioni? Chi non vorrebbe una formuletta risolutiva per affrontarle? Ebbene, c'è e si chiama razionalità.
La razionalità è una dote su cui io ho un osservatorio privilegiato, insegnando matematica e scienze, e mi rendo conto che, dopo anni di dominio di un'emotività di massa, di stampo televisivo e consumistico, la sua importanza è spesso sottovalutata. Ai miei studenti dico sempre che per capire la geometria occorre immaginazione, e che essa è come un muscolo: va allenata. La razionalità funziona nella stessa maniera e uno dei suoi elementi portanti è la logica, disciplina di cui è facile ridere, come dici tu, perché parte da spunti spesso banali.
La logica però, per restare nell'esempio delle ragazze a New York, è quella che impedirebbe ad una ragazza di 13 anni di fare un parallelo pregiudiziale tra il fatto che "Pamela ha il costume intero" e che "Pamela è grassa". Eh sì, perché dopo anni di pubblicità che insegna a giudicare le donne in base alla rotondità (e quindi dall'opportunità di mostrarsi) questo pregiudizio è diffusissimo. La mia ex alunna C. è anoressica: adesso ha 14 anni e peserà 30 chili, l'ho vista deperire durante tutto l'anno scorso e forse avrebbe facilmente dato quella risposta al quesito.
La logica è quella che impedisce ad un ragazzo di 20 anni di fare un parallelo tra "Fiona legge un libro" e "Fiona è una studentessa universitaria". Eh già, una donna che legge un libro per motivi che non siano legati al dovere deve essere per forza percepita come un'aliena, dopo anni in cui passa il messaggio che la donna non è che un oggetto sessuale. Stamattina una studentessa universitaria evidentemente incinta, ha chiesto a due colleghi di farle scavalcare la fila per un caffè e questi due le hanno risposto tranquillamente di no. Forse se quella sera avesse letto un libro...
Questi sono solo piccoli esempi ma, chissà, forse un po' di logica in più avrebbe impedito un trentennio di dominio craxiano-berlusconiano della politica spettacolo, della quale degna cornice era la spiritualità di massa, ostentata di Giovanni Paolo II.
Io credo che l'insegnamento sia dato da passione ed esperienza, ma non solo. Se la scuola italiana ha perso un insegnante come te ha subìto un danno grave, irreparabile. Ma se la "scuola illogica" di cui parli non si apprestasse a recuperare un po' di logica, allora sarebbe perduta per sempre, perché non saprebbe reagire ai colpi di ministri ignoranti e incapaci come Moratti, Gelmini e Profumo. Non è la logica, caro Alex, che fa male alla scuola, né l'INVALSI, ma le innumerevoli altre battaglie che sono state portate avanti alla rinfusa e sono state perse.
Giustamente tu, con dolce voce di padre, ripeti ai tuoi studenti di non preoccuparsi, ma io spero che comincino a preoccuparsi seriamente, magari ad incazzarsi un po'. Spero che si pongano domande e che queste domande li mettano in viaggio per cercare la risposta. Spero che la smettano di aver paura di faticare, perché la fatica è figlia dell'impegno e della partecipazione che, come tu mi insegni, sono la più fedele declinazione della parola libertà.
Ci stanno ripetendo che la nostra è la prima generazione dal dopoguerra che sta peggio dei propri padri. Magari c'è speranza che i nostri figli staranno meglio di noi, cambiando logica di vita.

Del resto il tempo è ciclico e la terra continuerà a girare; sempre da ovest a est, naturalmente, così che, quando a New York sarà giorno a sufficienza per permettere a Pamela, Gina e Fiona di prendere il sole, a Roma non saranno mai le nove del mattino.

1 commento:

  1. Un paradosso della nostra balorda società è di aver accantonato la logica razionale a favore di un "emotivismo" che è puramente strumentale ma che non valorizza le emozioni né insegna a riconoscerle e a gestirle. Le emozioni vengono semplicemente "aizzate" per finalità commerciali, per cui le emozioni cosiddette positive (come la gioia, l'affettività o il desiderio di libertà) sono usate per vendere biscotti o automobili, mentre quelle negative (la paura, lo sdegno, l'orrore, ecc.) sono usate per vendere i giornali o creare consenso politico. In tutto ciò, nessuno insegna ad uno studente a contenere la sua ansia di fronte ad una verifica...
    monna lisa

    RispondiElimina

Creative Commons LicenseI testi e le immagini, salvo dove diversamente indicato, sono opera de "i Baroni Rampanti" e sono concessi sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5- Italia.