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martedì 29 marzo 2011

Ci vogliono nuclearizzare

Cari amici,
in questi giorni il problema del nucleare è prepotentemente (ri)entrato nella nostra quotidianità, riproponendo l' eterna lotta tra coloro che temono per la propria incolumità e sicurezza e coloro che vedono nel nucleare l'unica soluzione ai problemi energetici del nostro paese.
Credo sia necessario ricordare ad alcuni politici dell'attuale governo che i 20 milioni di persone che votarono al referendum del 1987 non rappresentarono "la sinistra incantata da un gruppo esiguo di ambientalisti" (Silvio Berlusconi), bensì una grande rappresentanza del popolo italiano che gridò a gran voce NO al nucleare!
Molte persone oggi si chiedono perché mai si debba di nuovo votare per bloccare una legge già abrogata nell' 87. La risposta è semplice, chi ci governa non ritiene il popolo italiano in grado di decidere per il proprio bene e per il proprio futuro. Quindi Giovedì 9 luglio 2009 il Senato italiano approvò il disegno di legge sullo sviluppo con 154 voti a favore, 1 voto contrario e 1 astenuto. Credo vada sottolineato (astenendomi dal fare commenti) il fatto che l'opposizione NON PARTECIPO' AL VOTO! Per cui oggi ci troviamo nostro malgrado a dover ripetere il voto, e meno male che siamo riusciti ad ottenere questa possibilità!
In una recente intervista il "nostro" premier, nel disperato tentativo di convincere le masse della indispensabilità del nucleare, è riuscito a farci capire una volta per tutte che lui stesso non ne sa assolutamente niente, non se ne è mai realmente interessato e soprattutto non ne conosce minimamente i rischi ad esso collegati. A tal proposito, evito di dilungarmi oltre (per ora) ed allego il link di questa brevissima intervista, che credo debba quanto meno far riflettere. I miei ragazzi di terza media con cui affronto questi argomenti in confronto sembrerebbero astrofisici
nucleari.



A presto cari Baroni

Marcovaldo

5 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=hzhulgK2k40

    questo è il link dell'intevista :)

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  2. Però è bene che anche tu ricordi che i 20 milioni di italiani nel 1987 non dichiararono No al nucleare. Perchè in Italia non c'è mai stato un referendum contro il nucleare tout court.

    Leggiti i 3 quesiti referendari che furono....

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  3. È vero che non si chiese esplicitamente l'abrogazione del nucleare, ma de facto se ne disincentivò l'utilizzo abrogando la coercizione per gli enti locali che non volevano centrali (il bastone) e il contributo economico a chi se ne ritrovava una tra capo e collo (la carota).
    La questione importante è che coloro che hanno votato sì erano evidentemente antinuclearisti e il fatto che nessun ente abbia continuato la costruzione di centrali nonostante le difficoltà indica che in Italia esiste una maggioranza che, per mille motivi, non vuole in nucleare. In fondo, sono convinto che anche questa riaffezione recente verso il nucleare sia fasulla e solo strumentale.
    Però, il quesito più interessante (e più direttamente antinuclearista) era il terzo, che impediva all'Enel di investire nel nucleare all'estero: la qual cosa -leggendo Grillo- sta avvenendo ora! Ancora una volta mi chiedo: dov'è finita la sovranità popolare?

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  4. Si puo' essere a favore o contro del nucleare, e ognuno puo' portare le proprie ragioni a supporto, ma citare il referendum del 1987 come espressione di volonta' popolare contro il nucleare squalifica l'intero discorso.


    A me quello che sta scritto nei tre quesiti sembra fin troppo chiaro. Non so cosa dirti di piu'. Tu interpreti dei concetti semplicissimi per adattarli ad una battaglia ideologica (nucleare si / nucleare no). Io non interpreto un bel niente, leggo quello che sta scritto nel referendum.
    Dubito che un referendum possa legiferare in base alle interpretazioni che ne vengono date, soprattutto se di interpretabile c'e' ben poco.

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  5. Si può essere a favore o contro il nucleare, ci mancherebbe; penso però che la politica si sia mossa in questa direzione perché l'affare è ghiotto a molti e, fondamentalmente, rappresenta un gran giro di denaro (piatto ricco mi ci ficco).

    Tengo a precisare che non sono contro il nucleare ma piuttosto che affidare a questi mentecatti una cosa complessa e pericolosa come la realizzazione e la gestione di una centrale nucleare, preferisco giocare con i fiammiferi in un deposito pirotecnico.

    La classe dirigente di questo paese è incapace e non riesce a gestire in modo sensato e lungimirante nemmeno la spazzatura.

    Aloa

    Emanuele

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