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giovedì 24 febbraio 2011

Anarchia e Complessità



Recentemente ho letto un articolo sull'ultimo numero di Wired un'intervista a Josh Klein che parla della necessità di “hackerare” le regole sociali per ottenere un mondo migliore.

Si parla di complessità sempre crescente dei sistemi sociali e del fatto che la responsabilità di condurre il sistema ricade sull'insieme dei singoli individui.

Sul concetto di hacker e sul contenuto dell’intervista, magari ci ritorneremo in un altro post, qui volevo condividere alcuni pensieri e alcuni collegamenti concettuali che mi sono stai ispirati da questa frase, in mezzo all'intervista.
Da questa frase mi sono nate due riflessioni la prima legata alla complessità del sistema sociale e la seconda legata alla responsabilità dei singoli individui.
Complessità riferita all'organizzazione che serve per far "vivere" o "sopravvivere" un sistema o un tipo di organizzazione sociale e "politica" e responsabilità intesa anch'essa in senso politico e sociale.



Eccovi il passaggio dell'intervista:

D: E chi decide cos'è che non funziona?


R: "Questo è un problema. In teoria ci sono delle organizzazioni che cercano di capirlo, ma la complessità crescente fa sì che molta responsabilità ricada sugli individui, che devono essere in grado di capire quali strumenti usare per giudicare i sistemi."

Il testo sottolineato è quello che mi ha colpito e mi ha fatto collegare due cose che almeno per me erano molto distanti.
 
Il primo collegamento che ho fatto è stato sulla parola complessità. La questione è che, secondo questa teoria, il punto di arrivo alla fine è lo stesso, è come ci si arriva che cambia.

Un po’ di tempo fa ho avuto modo di leggere un intervento che ha fatto Ugo Bardi a Alcatraz a giugno del 2009. Ugo Bardi è il presidente dell’ASPOItalia, un’associazione che studia il picco del petrolio.
In questa conferenza si parlava del crollo dell’impero romano trovandone le similitudini con la situazione attuale.
In poche parole, semplificando molto, la teoria alla base è che un sistema sociale più si evolve più diventa complesso fino a che non ce la fa a “sostenere” questa complessità perché consuma troppe risorse. E allora il sistema collassa fino a trovare una configurazione più semplice che gli permette di sopravvivere con le risorse disponibili.

Possiamo solo scegliere se rendere questa transizione più o meno traumatica.

Ed è qui che la frase di Klein mi ha fatto scattare un altro collegamento: quando dice che la responsabilità ricade sui singoli individui.
Questo mi ha fatto pensare all'anarchia ed è il secondo collegamento che ho fatto. Ora l’anarchia io non l’intendo col caos (se volete sapere qualcosa di più potete vedere quiqui e qui) ma come assenza di un potere centrale. Assenza di potere che fa sì che siano gli individui a prendersi più responsabilità.
Sposando la concezione di Bardi (e non solo) e supponendo quindi che il nostro modello sociale sia prossimo al collasso la domanda che mi sorge è questa: è possibile che la transizione che sta portando al collasso di questo sistema ci porti a una maggiore dissoluzione di un potere centrale e a una maggiore responsabilità individuale? È possibile che la nuova società sarà più “anarchica”?
E come è possibile arrivarci con una transizione il più indolore possibile? E sopratutto è ancora possibile una transizione indolore?
Ammetto che questo ragionamento è un po’ forzato e soprattutto è un mio ragionamento, ma lo volevo condividere con voi.

1 commento:

  1. Caro cavaliero,

    una transizione di fatto c'è già stata, la globalizzazione, di fatto, ha esautorato molte entità politiche, altre non politiche hanno subito un forte ridimensionamento.

    Pensa al fatto che decisioni importantissime per l'impatto sulla vita delle persone venivano prese durante il G7, poi 8, poi 11, 22 e poi solo Cina-USA curiosamente sempre più intese come conglomerati di interessi economici che come entità politiche.

    Oppure pensa all'unione europea, nata proprio per convenienza economica e, succesivamente, divenuta entità politica nel senso che ormai le regole si decidono a Bruxelles e gli stati membri con i loro parlamenti ratificano ciò che è stato stabilito.

    Per farla breve: l'interesse economico, il soldo, ha cambiato il mondo più profondamente e più radicalmente di quanto sia mai successo fin'ora (pensa al fatto che tra paesi evoluti non si combatte + perché non è economicamente conveniente).

    Bisogna solo capire quanto potrà durare (troppe a mio avviso le criticità che condurrebbero ad un collasso) ma quando succederà non penso che la transizione ci porti verso una evoluzione anarchica globale, bensì verso un nuovo medioevo.

    Vabbeh me 'sto a parlà addosso come ar solito...

    Besos

    Emanuele

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