Forse adesso, sull’onda dell’emozione, può sembrare facile
urlare a gran voce: IO SONO ROSA MARIA DELL’ARIA, come accade quando qualcuno
subisce un torto così grave come quello dell’insegnante sospesa per aver fatto
il suo lavoro; e per averlo fatto splendidamente, da quanto posso leggere sui
giornali. Eppure la solidarietà che esprimo alla mia collega non è cosa che
nasce ora, ma diverse settimane fa, quando ancora non sapevo niente di lei.