25 aprile 1945 |
Io non ho più intenzione
di tollerare chi manda le e-mail a catena senza prima verificarne il
contenuto. Quelle smielate frasi conclusive secondo cui se non
inoltro la stessa fesseria a mille persone sarei una persona senza
amici.
Non ho più intenzione di
tollerare chi gira in città con un SUV da centomila euro. Chi si
lamenta del traffico quando va in macchina e del ritardo degli
autobus quando va con i mezzi pubblici.
Non ho più intenzione di
tollerare chi dice che i politici, in fondo, sono tutti uguali. Chi
pensa che «destra, sinistra... in fondo rubano tutti».
Non ho più intenzione di
tollerare chi sogna di poter impunemente truffare lo stato, fosse
anche per uno scontrino. Chi fa pagare un prodotto il doppio del suo
valore reale, perché con l’euro tutto è raddoppiato.
Io non ho più intenzione
di tollerare chi dice che gli zingari puzzano, chi dice che le
baraccopoli vanno sgomberate e gli abitanti ricacciati al “loro”
paese (come se una popolazione nomade ne avesse uno). Chi dice che i
rumeni stuprano, gli albanesi ammazzano, i magrebini rubano e i
cinesi truffano. Chi parla di “radici cristiane dell’Europa”.
Non ho più intenzione di
tollerare chi dice che le donne sono “troie” e gli uomini sono
“stronzi”. Chi sogna una vita alla “Maria-de-Filippi”. Chi
crede agli ufo ed a quello che “gli scienziati dicono...”. Quelli
che “non-è-vero-ma-ci-credo”.
Non ho più intenzione di
tollerare chi guarda il “Grande Fratello”, “L’isola dei
Famosi”, e ogni altro reality show. Chi guarda la televisione e si
lascia ingannare alle bugie che dice.
Non ho più intenzione di
tollerare chi vuole far passare idee reazionarie come rivoluzionarie,
chi non si accorge che certe idee proposte come innovative sono il
remake malfatto di idee vecchie e stantie.
Non ho intenzione più di
tollerare chi chiama “scuola” l’università. Chi crede che i
ricercatori non facciano nulla, chi pensa che studiare non serva. Chi
sogna solo di poter vivere in vacanza tutta la vita, chi ha come
massima aspirazione fare il mantenuto.
Non ho più intenzione di
tollerare le ingerenze della Chiesa e le strumentalizzazioni della
politica. La falsa informazione e, peggio, la falsa cultura. Una
Chiesa che punta più al numero che alla qualità delle persone, che
vede nell’obbedienza la massima delle virtù cristiane, che
confonde il “porgere l’altra guancia” con l’abbassare la
testa.
Non ho più intenzione di
tollerare chi crede che la testa non vada alzata, chi ha smesso di
credere in un mondo migliore, in giovani che non credono e in vecchi
che non insegnano. In adulti che non hanno polso né tenerezza.
Io non ho più intenzione
di tollerare un paese che brama solo di restare uguale a se stesso
per non rischiare di alzare la testa. Un paese che preferisce legarsi
al carro del più potente piuttosto che rischiare di creare una
strada alternativa. Un paese che si butta via e che poi si lamenta.
Un paese invaso dal pattume fisico, ma soprattutto intellettuale. Un
paese senza memoria. Un paese ancora clerico-fascista, che vuole
conservare la sua quota di vivere tranquillo, senza esporsi. Un paese
che si ferma alle differenze superficiali e non si accorge delle
differenze sostanziali. Un paese che giudica prima di capire, che
cerca il miracolo, che non si documenta e che dimentica.
In altre parole, io non
ho più intenzione di tollerare il qualunquismo, il quieto vivere ed
il perbenismo.
Ho stima invece di chi cerca faticosamente di districarsi
nella complessità del reale, chi cerca una propria strada autonoma e
la percorre. Di chi cade e si rialza, pur di continuare a camminare.
Di chi ha il coraggio di guardare avanti e, contemporaneamente, di
stare attento a dove mette i piedi. Senza dimenticare di scrutare i
volti di chi interseca la sua strada.
Auguri a tutti noi di una
piena Liberazione, personale e politica.
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