«L'autorità non aveva che da difendere, in nome di signori lontani ed invisibili, cose altrettanto invisibili e lontane, mentre K. lottava per qualcosa di molto vivo e vicino. [...]
In questo modo poteva ben accadere che un bel giorno, nonostante la cortesia dell'autorità e il totale adempimento di tutti i suoi doveri esageratamente lievi, egli, illuso dal favore che in apparenza gli si dimostrava, regolasse la sua vita privata con tanta imprudenza da fallire in pieno, così che l'autorità, con la solita dolcezza e cortesia, quasi a malincuore ma in nome di un ordine pubblico a lui ignoto, fosse costretta a toglierlo di mezzo».
In questo modo poteva ben accadere che un bel giorno, nonostante la cortesia dell'autorità e il totale adempimento di tutti i suoi doveri esageratamente lievi, egli, illuso dal favore che in apparenza gli si dimostrava, regolasse la sua vita privata con tanta imprudenza da fallire in pieno, così che l'autorità, con la solita dolcezza e cortesia, quasi a malincuore ma in nome di un ordine pubblico a lui ignoto, fosse costretta a toglierlo di mezzo».
Certo, dopo una delusione lavorativa, rifugiarsi ne “Il Castello” di Franz Kafka non è proprio la scelta più rassicurante! Ma nulla come la scuola italiana in questo momento mi fa venire in mente i tortuosi percorsi del labirintico villaggio e l'ineffabile Castello descritti dal grande saggio di Praga!
Cerchiamo di andare con ordine, senza farsi prendere troppo dall'emozione. Fino a ieri ero supplente di Matematica e Scienze presso una scuola media, insegnavo in I ed in III D. Oggi invece sono di nuovo a caccia di lavoro, essendo stato scalzato -del tutto legittimamente- da una nuova supplente.
Cerchiamo di andare con ordine, senza farsi prendere troppo dall'emozione. Fino a ieri ero supplente di Matematica e Scienze presso una scuola media, insegnavo in I ed in III D. Oggi invece sono di nuovo a caccia di lavoro, essendo stato scalzato -del tutto legittimamente- da una nuova supplente.